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Libera Università di Bolzano

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Presentato in unibz il primo smartphone “in ladino”

Presentato nel campus di Bolzano il risultato del progetto che ha visto unibz collaborare con Lenovo Foundation e Motorola.

Nel campus di unibz a Bolzano, Motorola ha presentato i primi smartphone con interfaccia ladina al mondo, realizzati grazie a una collaborazione tra Lenovo Foundation, la Libera Università di Bolzano e l’Istituto ladino Micurá de Rü. Il team di traduttori e revisori è stato guidato dal professor Paul Videsott, docente di filologia romanza della Libera Università di Bolzano, e facendo leva sull’esperienza software degli sviluppatori del Brand.

Il ladino è la prima lingua europea ad essere implementata nell’ambito dell’iniziativa di Motorola e Lenovo Foundation a favore della preservazione delle lingue di minoranza a rischio di estinzione, fondamentali per tramandare e mantenere vive le culture dei popoli che le parlano. Motorola, parte del Gruppo Lenovo, ha intrapreso questo progetto in linea con l’ambiziosa visione del gruppo di fornire una tecnologia più intelligente e a disposizione di tutti, che contribuisca a costruire un futuro più inclusivo, affidabile e smart per chiunque e ovunque. Dall'hardware al software, l’obiettivo di Motorola è creare prodotti che permettano a tutti gli utenti di sentirsi inclusi grazie alla sua tecnologia, permettendo di realizzare il massimo potenziale di ciascuno.

Gli smartphone sono stati presentati durante il “Ladin Day”, promosso in collaborazione con Lenovo Foundation e unibz, che si è tenuto presso il campus dell’ateneo bolzanino, alla presenza di istituzioni e rappresentanti della comunità ladina.

“Motorola vuole promuovere iniziative orientate a creare una società più inclusiva e connessa insieme a stakeholder autorevoli. Siamo fieri di essere stati scelti dal nostro gruppo come primo paese europeo per questo pionieristico progetto, che ribadisce la nostra vicinanza ai consumatori italiani e a una delle cose che sta loro più a cuore, il proprio retaggio culturale,” ha spiegato Giorgia Bulgarella, Head of Marketing di Motorola Italia.

“Siamo molto felici di fornire agli utenti di lingue minoritarie l’opportunità di usufruire della tecnologia mobile nella loro lingua. Speriamo che, così facendo, contribuiremo anche a preservare la loro cultura,” ha dichiarato Janine Oliveira, Executive Director of Software Globalization di Motorola.

“Questo progetto aiuterà sicuramente il ladino e altre lingue minoritarie ad avere maggiore visibilità. Averle a disposizione negli smartphone, visto l’uso quasi universale che ne facciamo quotidianamente, oggi ha la stessa importanza che aveva l’uso delle lingue nelle pubblicazioni a stampa dei secoli scorsi,” ha commentato Paul Videsott, docente di filologia romanza presso la Libera Università di Bolzano (unibz).

“L’opportunità di partecipare alla realizzazione della prima interfaccia smartphone in lingua ladina è stata certamente unica nel suo genere. Ciò che a mio avviso rende ulteriormente importante questo progetto, è la dimostrazione pratica che la lingua ladina è una lingua ‘viva’, che sa aggiornarsi e che può quindi essere utilizzata in qualsiasi contesto del mondo contemporaneo. Il fatto che ora sia stata considerata in un’iniziativa importante come quella di Motorola, inoltre, contribuisce a renderla più prestigiosa soprattutto agli occhi dei giovani”, ha dichiarato Jürgen Runggaldier, direttore dell’Istituto Ladino Micurá de Rü.

Il ladino è una delle dodici lingue minoritarie ufficialmente riconosciute in Italia. Si tratta di cinque idiomi retoromanzi parlati da circa 30.000 persone residenti in altrettante valli dolomitiche, ed è considerata dall’UNESCO tra le lingue a rischio di estinzione. L’agenzia delle Nazioni Unite stima, infatti, che ogni due settimane scompaia una lingua indigena, con la conseguente potenziale perdita di circa 3.000 lingue uniche entro la fine del secolo.

Motorola e Lenovo Foundation hanno quindi deciso di intraprendere un’iniziativa a sostegno delle lingue a rischio di estinzione, con l'obiettivo di preservare il patrimonio umano e le storie uniche delle culture minoritarie, nell’ambito del quale è stato realizzato, insieme a UNESCO, anche il whitepaper “Hello Indigenous”, in cui sono stati definiti i parametri per l’inclusione delle lingue minoritarie sugli smartphone.

Il progetto ha già visto la realizzazione di interfacce in Nheengatu (regione amazzonica) e Kaingang (sud/sud-est del Brasile), Cherokee (Nord America), Kuvi e Kangri (India) e Maori (Nuova Zelanda). Motorola e Lenovo Foundation introducono ora il ladino, una lingua a rischio di estinzione parlata in Italia, tra le oltre 90 lingue utilizzabili negli smartphone Motorola.

(usm)