I progetti di unibz sono i seguenti:
PNRR Missione 4, Componente 2, Investimento 1.5 - Creazione e rafforzamento di “Ecosistemi dell’innovazione”, costruzione di “leader territoriali di R&S”
Il consorzio “Ecosistema Innovazione iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem” nasce per la realizzazione del programma di ricerca in qualità di "ecosistema dell’innovazione" nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza - Pnrr che l’ha finanziato con 110 milioni di euro.
Il consorzio – che vede nell’Università di Padova l’ente fondatore proponente – è finalizzato ad estendere i benefici delle tecnologie digitali alle principali aree di specializzazione del Triveneto (Friuli –Venezia Giulia, Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano), creando così nel Nord-Est una rete capillare in grado di potenziare le tecnologie digitali nell’ambito dei settori industriale-manifatturiero, agricoltura, mare, montagna, edilizia, turismo, cultura, salute e cibo.
L’interconnessione degli ecosistemi locali a livello di macroregione consentirà di lavorare su una “visione digitale” comune a beneficio dell’economia e dei cittadini, con strategie locali di specializzazione intelligente da unire in una missione condivisa per il Nord-Est.
Soggetti coinvolti:
Il Consorzio è costituito da 11 soci fondatori, 9 università e due enti: Università di Padova, Università di Verona, Università Ca’ Foscari di Venezia, IUAV di Venezia, Università di Trento, Libera Università di Bolzano, Università di Udine, Università di Trieste, SISSA di Trieste, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dall’Istituto Nazionale di oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS. Presidente nominato è Franco Bonollo, docente del Dipartimento di Tecnica e gestione dei sistemi industriali dell’Università di Padova.
La costituzione del Consorzio iNEST segna l'avvio di un'iniziativa importante per il Nord-Est, che rafforza i legami esistenti tra il territorio e il mondo della ricerca pubblica e privata. Il Nord-Est è caratterizzato da una pluralità di vocazioni che è necessario sostenere in una visione integrata per garantirne la più piena espressione, e nel nascente ecosistema, il fattore integrante è il "filo digitale" che non solo lega le tematiche che caratterizzano le attività dei 9 spoke, ma può svolgere anche un ruolo importante nel combattere la tendenza alla frammentazione che spesso caratterizza sistemi produttivi e sociali fortemente policentrici. L’importante finanziamento del progetto da parte del Pnrr premia anche la dimensione ultra regionale dell'iniziativa, a testimonianza che muovendosi assieme si può essere più efficaci nell'affrontare le sfide impegnative che ci aspettano per implementare la transizione digitale in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale sul territori.
PNRR Missione 4, Componente 2, Investimento 1.4 - Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali di R&S" su alcune Key Enabling Technologies.
Il Centro Agritech è promosso dall'Università degli Studi di Napoli Federico II e finanziato dal PNRR. Al momento coinvolge 28 Università, 5 centri di ricerca e 18 grandi imprese. Il finanziamento di 350 milioni di euro circa (320 milioni a carico del PNRR) costituisce un fenomeno inedito nel campo della ricerca in campo agrifood. L’obiettivo è quello di favorire l’adattamento delle colture al cambiamento climatico attraverso l’uso di tecnologie abilitanti per produzioni agroalimentari efficienti e a basso impatto ambientale.
Il Centro prevede lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie perseguendo 5 obiettivi principali:
Il Centro Agritech nasce con l’ambizione di combinare le migliori competenze scientifiche per rendere l’industria agroalimentare italiana più competitiva e sostenibile. Il parterre, costituito dalle eccellenze italiane dell’agrifood, conta 51 attori distribuiti su tutto il territorio nazionale, e ha raccolto, al momento, quasi mille manifestazioni d’interesse nel settore di riferimento. Collegando infrastrutture di ricerca nazionale e l’utilizzo di tecnologie IOT viene promossa una concreta transizione ecologica e digitale. La collaborazione con le imprese è fondamentale per aumentare la resilienza e la competitività economica nazionale e formare la prossima generazione di studiosi nel settore.
I soggetti coinvolti:
Consiglio Nazionale Ricerche, Università degli Studi di Bari, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Università degli Studi di Milano, Università di Napoli Federico II, Università di Padova, Università di Siena, Università degli Studi di Torino, Università degli Studi della Tuscia, Centro Euro-Med sui Cambiamenti Climatici, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, New Technologies, Energy and Sustainable Economic Development, Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento), Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Scuola Superiore Sant’Anna, Università degli Studi della Basilicata, Libera Università di Bolzano, Università Campus Bio-Medico di Roma, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Catania, Università di Foggia, Università di Firenze, Università degli Studi di Genova, Università di Perugia, Università di Pisa, Università di Parma, Università di Reggio Calabria, Sapienza Università di Roma, Università di Salerno, Università di Sassari, Università di Udine, Università delle Marche, Antares Vision, Consorzi Agrari d’Italia, Gruppo Casillo, CNH Industrial, De Matteis Agroalimentare, e-geos S.p.A., Engineering, Eni, Graded, IBF Servizi, Irritec, Relatech, Società Sementi Italiana, Telespazio, IBF Servizi, Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, Intesa San Paolo e Nestlé.
PNRR Missione 4: Istruzione e Ricerca, Componente 2: dalla Ricerca all’Impresa, Investimento 1.3 - Partenariati estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca:
ONFOODS è una Fondazione che si impegna concretamente a migliorare il futuro della comunità e della filiera attraverso un nuovo modello di alimentazione sostenibile. Questo ambizioso obiettivo sarà possibile grazie a una nuova ed inedita forma di collaborazione tra 26 realtà impegnate nel settore alimenti e nutrizione, con prestigiosi istituti universitari e di ricerca del nostro Paese affiancati da importanti società e cooperative nazionali - Barilla, Bolton Food, Sacco System, De’ Longhi, CIRFOOD, Tecno alimenti e Confcooperative.
L’Università di Parma capofila ed ente proponente della progettualità, impegnate in ambito alimentare sotto il profilo della ricerca, della produzione e dell’innovazione e unite nel percorrere la stessa strada verso l’obiettivo comune di promuovere un nuovo modello di alimentazione sostenibile unico e distintivo. Non solo ricerca dunque: l’obiettivo finale sarà applicare concretamente questi progetti di ricerca nello scenario del sistema produttivo, rendendo la ricerca un abilitatore del progresso, funzionale allo sviluppo industriale e strumento di rilancio del Paese. Questo rappresenta, inoltre, un grande passo nel percorso di rilancio e di valorizzazione del ruolo della ricerca nel sistema generale italiano con il contributo di Università, centri di ricerca e imprese.
Attraverso l’attività di questi spoke saranno perseguiti i 6 obiettivi che la Fondazione si impegna a raggiungere nell’arco di 36 mesi: