
LocalitàSala Adrian-Egger-Saal, Große Lauben / Portici Maggiori 14 - Brixen/Bressanone
Dipartimenti CC Regional History
Contatto Siglinde Clementi
siglinde.clementi@unibz.it
18 feb 2020 20:00-21:30
Adolf Hitler und Benito Mussolini. Inszenierung einer politischen Freundschaft
Conferenza di Wolfgang Schieder: “Adolf Hitler und Benito Mussolini. Inszenierung einer politischen Freundschaft” [Adolf Hitler e Benito Mussolini. La messa in scena di un’amicizia politica]
LocalitàSala Adrian-Egger-Saal, Große Lauben / Portici Maggiori 14 - Brixen/Bressanone
Dipartimenti CC Regional History
Contatto Siglinde Clementi
siglinde.clementi@unibz.it
Il Centro di competenza Storia regionale della Libera Università di Bolzano e l’associazione culturale “heimat Brixen/Bressanone/Persenon” organizzano una serata sull’“amicizia maschile” tra Hitler e Mussolini.
Le modalità attraverso cui Hitler ottenne il potere sono già state più volte descritte. Finora, tuttavia, è stata prestata scarsa attenzione alla forte influenza che su di lui esercitò, in questo percorso, la figura di Mussolini, e in ciò la sua rinuncia all’Alto Adige giocò un ruolo molto importante. Hitler difese ostinatamente, e contro una certa opposizione sorta tra le sue stesse file, la cessione dell’Alto Adige a Mussolini come sorta di regalo, allo scopo di ottenere, come “risarcimento”, l’“annessione” dell’Austria – scopo che egli raggiunse effettivamente nel 1938.
Il dittatore fascista fu il grande modello di Hitler, modello al quale quest’ultimo si attenne per tutta la vita, anche quando egli stesso salì al potere e Mussolini gli divenne subordinato. Ma se il Duce fu il mentore politico del Führer fino al 1933, da quel momento il loro rapporto si invertì di segno. Nel novembre del 1936 Mussolini proclamò l’“Asse Roma-Berlino” perché, prevedendo che Hitler avrebbe assunto una posizione predominante nelle loro relazioni, voleva quantomeno mantenere una pretesa parità politica.
L‘“amicizia” tra Hitler e Mussolini non ebbe alcun carattere realmente personale. Si trattò di una messa in scena pubblica per scopi politici, volta a rappresentare una nuova politica di stampo fascista. Hitler incontrò Mussolini 17 volte personalmente, di cui ben 13 durante la Seconda guerra mondiale, e tutti gli incontri dei due dittatori fascisti furono comunque sempre di natura ufficiale.
Delle origini, dello sviluppo e delle espressioni di questa “amicizia maschile” parlerà Wolfgang Schieder nel corso della sua conferenza di Bressanone. Wolfgang Schieder è professore emerito di storia contemporanea e profondo conoscitore delle relazioni italo-tedesche nella prima metà del XX secolo. Dal 2009 al 2012 è stato presidente della Commissione di storici italo-tedesca. Dal 2013 è presidente del comitato scientifico del Centro di competenza Storia regionale della Libera Università di Bolzano.
La conferenza di Wolfgang Schieder “Adolf Hitler und Benito Mussolini. Inszenierung einer politischen Freundschaft” avrà luogo martedì 18 febbraio alle ore 20 a Bressanone, presso la sala Adrian-Egger. Hans Heiss farà l’introduzione e la moderazione.
Le modalità attraverso cui Hitler ottenne il potere sono già state più volte descritte. Finora, tuttavia, è stata prestata scarsa attenzione alla forte influenza che su di lui esercitò, in questo percorso, la figura di Mussolini, e in ciò la sua rinuncia all’Alto Adige giocò un ruolo molto importante. Hitler difese ostinatamente, e contro una certa opposizione sorta tra le sue stesse file, la cessione dell’Alto Adige a Mussolini come sorta di regalo, allo scopo di ottenere, come “risarcimento”, l’“annessione” dell’Austria – scopo che egli raggiunse effettivamente nel 1938.
Il dittatore fascista fu il grande modello di Hitler, modello al quale quest’ultimo si attenne per tutta la vita, anche quando egli stesso salì al potere e Mussolini gli divenne subordinato. Ma se il Duce fu il mentore politico del Führer fino al 1933, da quel momento il loro rapporto si invertì di segno. Nel novembre del 1936 Mussolini proclamò l’“Asse Roma-Berlino” perché, prevedendo che Hitler avrebbe assunto una posizione predominante nelle loro relazioni, voleva quantomeno mantenere una pretesa parità politica.
L‘“amicizia” tra Hitler e Mussolini non ebbe alcun carattere realmente personale. Si trattò di una messa in scena pubblica per scopi politici, volta a rappresentare una nuova politica di stampo fascista. Hitler incontrò Mussolini 17 volte personalmente, di cui ben 13 durante la Seconda guerra mondiale, e tutti gli incontri dei due dittatori fascisti furono comunque sempre di natura ufficiale.
Delle origini, dello sviluppo e delle espressioni di questa “amicizia maschile” parlerà Wolfgang Schieder nel corso della sua conferenza di Bressanone. Wolfgang Schieder è professore emerito di storia contemporanea e profondo conoscitore delle relazioni italo-tedesche nella prima metà del XX secolo. Dal 2009 al 2012 è stato presidente della Commissione di storici italo-tedesca. Dal 2013 è presidente del comitato scientifico del Centro di competenza Storia regionale della Libera Università di Bolzano.
La conferenza di Wolfgang Schieder “Adolf Hitler und Benito Mussolini. Inszenierung einer politischen Freundschaft” avrà luogo martedì 18 febbraio alle ore 20 a Bressanone, presso la sala Adrian-Egger. Hans Heiss farà l’introduzione e la moderazione.