Skip to content

Free University of Bozen-Bolzano

ECO Faculty unibz news

"La nuova direttiva europea sulla sostenibilità: un'opportunità per le imprese"

Intervista con Nicola Dalla Via, organizzatore del convegno “Evoluzione della comunicazione aziendale: dalla misurazione dei risultati finanziari all’impatto sugli stakeholders".

"Evoluzione della comunicazione aziendale: dalla misurazione dei risultati finanziari all’impatto sugli stakeholders. Il ruolo dei nuovi standard Europei per il Reporting di Sostenibilità". Il convegno del 12 ottobre prossimo, patrocinato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, ha l’obiettivo di illustrare l’impatto che la “Direttiva sul bilancio di sostenibilità”, approvata a dicembre 2022 e in via di recepimento da parte dell’ordinamento italiano, avrà su imprese, professionisti e sul mondo bancario. Nicola Dalla Via, ricercatore di Accounting alla Facoltà di Economia, ne spiega gli effetti e l'importanza anche per le imprese locali. 

Nicola Dalla Via, quando entrerà in vigore anche in Italia la nuova direttiva europea sulla sostenibilità?

Esiste un orizzonte temporale già definito. Entrerà in vigore il prossimo anno, sostanzialmente le aziende già soggette all’obbligo della precedente Direttiva cominceranno con i bilanci dell’esercizio 2024, quindi nel 2025. L’anno successivo il perimetro di applicazione si allargherà significativamente. Sarà un’introduzione progressiva: si parte dalle aziende molto grandi per poi scendere di dimensione negli anni successivi.

Quali novità introduce?

Prima il report di sostenibilità – che si chiamava però report non finanziario – era un obbligo che  riguardava circa 10-12.000 aziende in Europa e 200 in Italia. Adesso invece riguarderà più di 50.000 aziende europee, ovvero tutte quelle realtà produttive che superano i limiti in due ambiti su tre: fatturato di 40 milioni di euro, attivo di bilancio di almeno 20 milioni di euro e numero dei dipendenti superiore a 250. Poi, in precedenza si trattava di imprese quotate. Prossimamente, non più, quindi coinvolgerà tante PMI. 

Quante aziende interesserà nella nostra regione?

Circa 170 in provincia di Bolzano e 130 in provincia di Trento.

Ma tutto questo sforzo non è un aggravio ulteriore per le imprese?

Sicuramente è un impegno che richiede attenzione, quindi professionalità e, in ultima analisi, risorse. Ma quello che vogliamo mostrare, anche grazie a esempi che discuteremo in università il 12 ottobre, è che si tratta di una misura che, alla fine, porterà un vantaggio competitivo perché si tratta di misure di attenzione che i clienti, banche e investitori richiedono sempre di più. Ci sarà sempre più attenzione verso queste tematiche e quindi le aziende che non riusciranno a stare al passo verranno tagliate fuori o comunque vedranno ridotta la loro quota di mercato. Tra l’altro il bilancio di sostenibilità per essere redatto richiede informazioni da raccogliere anche fuori dal perimetro aziendale, presso le aziende fornitrici (si pensi per esempio alle emissioni di CO2). In altre parole l’obbligo delle aziende più grandi avrà una ricaduta su tutta la catena del valore coinvolgendo anche chi non è obbligato a presentare il bilancio di sostenibilità.

Cosa sta facendo il Centro di Competenza sulla Sostenibilità dell’Università?

Il Centro in tutte le sue tre anime, economica, sociale ed ambientale, è impegnato in numerosi progetti focalizzati ad uno sviluppo sostenibile dell’Alto Adige. Se ci vogliamo concentrare sui progetti di ricerca dell’area di sostenibilità economica, sviluppati in collaborazione con aziende, mi vengono in mente almeno tre progetti principali. Su sollecitazione di Confidi Alto Adige e Camera di commercio di Bolzano abbiamo progettato un percorso di transizione verso la sostenibilità a cui parteciperanno 5 imprese altoatesine. Per quanto riguarda la didattica, il Centro ha appena siglato un accordo con Sparkasse per un progetto pilota volto ad organizzare ciclo di incontri dedicati ai temi ESG per il personale interno. Infine, l’attività del Centro si rivolge anche fuori dalla provincia: in particolare è stato offerto il contributo scientifico per la redazione del bilancio di sostenibilità di un’azienda tessile toscana, la Manteco. Poi come università e Facoltà di Economia abbiamo inserito nel corso di laurea in Accounting e Finanza dei corsi appositi che preparano i commercialisti e i consulenti di domani ad affrontare queste tematiche.

(zil)