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Comitato Pari Opportunità. Eletta la nuova presidente

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Comitato Pari Opportunità. Eletta la nuova presidente

“Inclusivi ma non invadenti”, Alessandra Papa, eletta nuova presidente del CPO, definisce così i suoi obiettivi per il lavoro che nei prossimi anni impegnerà l’équipe.

Il Comitato Pari Opportunità (CPO) è un organo consultivo impegnato a promuovere e monitorare l'effettiva parità di tutte le componenti operanti nell’ateneo, indipendentemente da variabili e condizioni che possano dare origine a discriminazioni. Attualmente ne fanno parte la rappresentante dell’amministrazione, Alessandra Papa (presidente), la professoressa Elisabeth Tauber (rappresentante dell’accademia) e Silvia Dal Sasso (rappresentante degli studenti).

Alessandra Papa, Lei è parte del Comitato Pari Opportunità da settembre 2020 e ha già potuto sperimentare il tipo di lavoro. Quali sono i Suoi obiettivi da presidente?
Per l’esperienza acquisita fino ad ora, per il Comitato sarebbe importante darsi delle regole rispetto ai flussi della comunicazione interna, per essere inclusive nell’operato a favore di tutta la comunità universitaria senza essere invadenti.

Sulla facciata dell’edificio principale del campus di Bolzano presenta attualmente un grande manifesto che invita a fermare la violenza sulle donne. Come è nata questa iniziativa?
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e da anni, in questa occasione, l’Università – attraverso il Comitato – aderisce alla campagna “Posto occupato” proprio per non dimenticare le vittime di questa strage silenziosa. Il simbolo è la sedia rossa. Con il contingentamento degli ingressi all’Università a causa dell’emergenza sanitaria, abbiamo pensato di poter ricordare questa circostanza con un banner in facciata.

In primavera è già stata attivamente coinvolta nell'iniziativa (Re)Searching Gender. Ci ricorda qual è stato il messaggio in quell’occasione?
Nei primi mesi della mia attività, il focus del Comitato è stato quello di supportare l’elaborazione di uno studio sulla difficoltà, sperimentata durante il lockdown, di conciliare i tempi del lavoro con i tempi della cura . Si tratta di un tema che ha interessato soprattutto le giovani ricercatrici. Per il personale amministrativo, lo smart working ha fornito una risposta ai bisogni. Su questo tema, non vorrei tuttavia che passasse il messaggio che la “cura” è un tema solo femminile. Desidererei inoltre che la risorsa dello smart working venisse valorizzata – ove possibile – anche per alleggerire la tensione creata dall’introduzione di una misura come il green pass.

Come si differenzia il Suo lavoro da quello della Consigliera di fiducia, Chiara Bongiorno?
Il Comitato ha uno sguardo generale e di indirizzo, la Consigliera di fiducia entra nel merito di situazioni specifiche che una determinata persona segnala.

Avete anche attività comuni?
Oltre alla Newsletter congiunta, ci riuniamo di frequente per discutere, riflettere e pianificare le attività, per consultarci reciprocamente e per tenerci aggiornate.

Come giudica la situazione attuale delle pari opportunità in unibz?
Presto avremo uno strumento per misurarla in maniera fattiva: il Bilancio di genere che riporta proprio i dati relativi a una serie di indicatori anche in un’ottica di genere. Alcuni squilibri sono evidenti (ad esempio nella composizione di taluni di organi), ma è indubbia la sensibilità della presidente, prof.ssa Ulrike Tappeiner, verso il tema. La scelta di adottare lo strumento del Bilancio di Genere e di formulare un Gender Equality Plan rappresenta un grande passo in avanti. Così come il fatto di aver reso disponibili risorse umane per il Comitato.

Ci sono iniziative future che desidera mettere in evidenza?
Certamente. Abbiamo organizzato un webinar il 25 novembre prossimo, alle ore 12, sul tema “La violenza di genere: problemi aperti, recenti interventi legislativi (Codice rosso) e nuovi orizzonti di tutela”. Chi vuole partecipare, lo può fare iscrivendosi al link

(vic)